I BURATTINI DI ROSY – 12 APRILE 2015

Domenica 12 Aprile, Il Bosco dei Folletti, presenta i “Burattini di Rosy“.
Spettacolo di burattini di Rosanna Riminucci della Compagnia degli Asini Volanti.
I Folletti vi aspettano numerosi per divertirsi con loro prima e dopo lo spettacolo!!!

foto-burattini-asini-volanti

COSA SONO I BURATTINI

Il teatro dei burattini è una forma di spettacolo teatrale in cui uno o più animatori, i burattinai, danno vita ai personaggi tramite particolari pupazzi, detti appunto burattini. Nella tradizione il burattino è composto da testa e mani di legno fissate ad un camiciotto sopra il quale viene posto il vestito vero e proprio. L’animatore per muoverlo lo inguanta dandogli vita.
Lo spettacolo dei burattini è generalmente rappresentato all’interno di un teatrino di legno, detto castelletto o baracca.
La parola burattino deriva quasi sicuramente da “buratto”, una stoffa grezza e resistente, usata per abburattare la farina al fine di separarla dalla crusca[1]. Dal XIV secolo il termine viene usato anche per indicare la veste dei personaggi dalla testa di legno ed in seguito per gli stessi fantocci.

Solo a partire dalla fine del XVIII secolo in Italia si cominciano ad avere notizie della diffusione del teatro dei burattini.Fin dal Cinquecento, la presenza dei burattini è testimoniata nelle piazze e nei mercati, a fianco degli altri mestieri (più o meno leciti), sia come spettacolo autonomo sia come accompagnamento di ciarlatani e venditori ambulanti.

Nasce in questo periodo un importante ciclo drammaturgico del Teatro dei Burattini in Italia: i burattinai assumono infatti molti caratteri, maschere e scenari dai loro “vicini di banco”, i Commedianti all’Improvviso. Anzi, da allora, il termine più diffuso (a fianco di capoccielli, fracurradi, fantoccini, magatelli, ecc.) diventa quello di “burattino”, tratto dall’omonimo e celebre zanni della Commedia dell’Arte. Con la maschera di Pulcinella comincia la carriera fulminante e duratura dei burattinai cinque-seicenteschi.

Verso la fine del ‘700 si ha un’importante evoluzione: si sono ritrovati, infatti, documenti che testimoniano il consolidamento del genere e la nascita di vere e proprie compagnie di giro e stanziali.

Dalle semplici farse, si passa a rappresentazioni drammatiche o melodrammatiche. L’affermazione del teatro dei burattini avviene subito dopo la rivoluzione francese e la nascita del teatro giacobino, se fino alla fine del Settecento i personaggi erano principalmente gli stessi della Commedia dell’Arte, dopo la rivoluzione francese e nei territori interessati dalle campagne napoleoniche si vietò l’uso delle vecchie maschere assimilabili all’ancien regime, si imposero così un nuovo genere di personaggi di gusto popolare, paesani zotici e ignoranti all’apparenza ma in realtà dotati di una intelligenza pratica e di un senso della giustizia[2]: Fagiolino in Emilia, Guignol nel Lionese, Kasper in Baviera e Svevia, Fasoulis in Grecia.

Nel XIX secolo i burattini diventano un fenomeno comune nelle piazze delle città, diventando un’attrazione in grado di coinvolgere un gran numero di persone; molti personaggi, nati come burattini, diventano in Italia maschere regionali.
Tra i maggiori storici del Teatro dei Burattini spicca il nome del bolognese Alessandro Cervellati.

Tratto da Wikipedia

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