I folletti per il 25 Aprile organizzano la gara di Orienteering per tutte le famiglie!!
COS’E’ L’ORIENTEERING
L’Orienteering, anche chiamato “Lo Sport dei Boschi”, è una disciplina sportiva nata agli albori del ‘900 quando nei paesi del nord Europa nacque la voglia di vedere chi era il più bravo a raggiungere un determinato obbiettivo utilizzando solo una carta topografica e una bussola.
Conosciuto inizialmente come sport militare nel 1897 in Norvegia si svolse la prima gara civile. Nonostante l’Esercito Italiano conoscesse già la disciplina dai primi anni del dopoguerra, solo negli anni ’70 e successivamente con la nascita della Federazione Italiana Sport Orientamento (FISO, www.fiso.it) nel 1986 l’orientamento ha iniziato a creare un proprio movimento sportivo.
L’Orienteering Tarzo nacque ufficialmente il 31 gennaio 1988 quanto le famiglie Pin e Meneguz (con gli ancora oggi iscritti Pin Luigi e Roland) seguite da alcuni appassionati decisero di seguire l’esempio del Vittorient (prima società della zona) fondando l’odierno “Orienteering Tarzo a.s.d.” che fino al cambio di statuto del 2006 era conosciuto col nome di “Associazione Sportiva e di Volontariato Orienteering Tarzo”.
Nelle odierne manifestazioni di orienteering (aperte anche a tutti coloro che vogliono provare questo sport) a ogni concorrente viene assegnato un orario di partenza, un cartellino testimone (a volte sostituito dal testimone elettronico “Si-Card”) e generalmente anche un pettorale.
Una volta raggiunta la partenza nell’orario indicato vengono fatti i controlli di routine (pettorale, numero del brichetto elettronico…) e alla fine di questi si consegna al concorrente una mappa (vedi la sezione qui sotto) con disegnati vari punti di controllo da raggiungere prima di presentasi all’arrivo. Il percorso fra un punto di controllo (chiamato “lanterna”, vedi la foto qui a destra) non è segnato nè nella mappa nè sul terreno, il concorrente che sceglie il percorso migliore utilizzando le proprie capacità fisiche (la corsa) e mentali (capacità di scelta) vince la competizione.
Le carte da orientamento hanno una scala ben precisa: solitamente è 1:10.000 (un centimetro sulla carta corrisponde a 10.000 centimetri sul terreno, 100 metri), però nei centri urbani la scala può essere 1:7500 o 1:5000, con le scale più piccole i dettagli sulla carta sono stampati più grandi e le carte sono più leggibili. La simbologia è standard per tutte le cartine, essa è decisa dall’IOF (Federazione Internazionale di Orientamento); i cartografi prendono come modello questo documento cioè l’ISOM (International specification for orienteering maps).
La differenza fra carte topografiche e carte da orientamento sta nella simbologia: le carte da orientamento sono convenzionalmente uguali in tutto il mondo, in modo che anche gli atleti che si recano all’estero per praticare lo sport orientamento possono leggere la carta. Altra differenza sostanziale è il fatto che sono del tutto assenti i nomi delle vie. Il bravo orientista dovrà cavarsela senza questo aiuto.
Fonte http://www.ortarzo.it